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Fortunato ma non meritevole (ricordi di Vito Calefati su Enzo Del Re)

Dilettanti

1) Da giovanissimo volevo realizzare un programma musicale dal titolo “Il Cantautore Molese” con Domenico Clemente (attore, pianista, cantante), Antonio Palumbo autore di un libro e cip sulle canzoni di Mola e mi receide Enzo Del Re che avrebbe dovuto essere l’ospite d’onore ma mi rispose “io con i dilettanti non canto”. Ed io pensai meravigliato e sorpreso “io canto con una tastiera sarei un dilettante, lui con la sedia un professionista?!”.

Egocentrico

2) Incontrandolo per la strada per la chiacchierata Enzo parlava per ore di se stesso e non chiedeva “E tu come stai?” “Cosa fai?” Il vocabolario su questo carattere parla di “egocentrico”.

Senza Fabrizio

3) Ad un raduno di cantastorie mi disse: “Fabrizio De Andrè è venuto a comprarsi le mie cassette di canzoni ed io a casa mia non ho niente di Fabrizio.” Vincenzo”, gli risposi, “De André è curioso dei dialetti ma ascoltalo De André e senti l’orchestrazione che si mette nelle canzoni e non si riduce come te ad una sedia”.

Di capitalista

4) Mi disse un giorno a casa sua andarono dei discografici della E.C.A. li mandò via perché non vuole essere sfruttato, e il 33 giri se lo pubblicò da se spendendo un milione, pensai “è anche capitalista, ed i cantanti che non si possono pagare l’incisione? Può andare quel paese” e le scrissi una canzone dal titolo “A Carevaunc” elencando ciò che a me sembravano i suoi difetti e mi scappò la frase: “che sta segge a rutte u cazze” pensai d’aver esagerato fino a quando mi dissero che anni prima Enzo Del Re fece una canzone su un certo Pappadopoli (di Mola) dicendo “Pappadopoli a rotte u cazze”.

Premio Matteo Salvatore

5) Un mio dirimbettaio di casa Franco Moccia ha visto sull’emittente Rai Tre Enzo Del Re ricevere il premio Matteo Salvatore. Il nostro cantastorie dichiarò: “Matteo Salvatore non l’ho conosciuto ne fisicamente ne musicalmente” ciò nonostante la giuria gli consegnò ugualmente il premio. Matteo Salvatore ha fatto diversi recital a Mola di Bari in anni diversi, il nostro cantastorie dove si trovava? Oppure pensava sul grande Matteo Salvatore che professionisti come lui non ascoltavano i dilettanti.

Impegno musicale

6) Fermatosi vicino a casa mia, Enzo mi sentì cantare e disapprovò il mio repertorio, gli risposi “Vincenzo io non sono un cantante politico, sono da piano bar, la gente si vuol divertire però ciò nonostante cantò anche brani di Luigi Tenco, Fabrizio De André, Pierangelo Bertoli”.

Fra gli angeli

7) Chissà ora gli angeli, qualche angelo potrà avvicinarsi a lui chiedendogli “e se può cantare insieme a lui” spero che Enzo non gli risponda “con i dilettanti non canto” dovrà fare i conti con S. Pietro o meglio con S. Cecilia protettrice dei musicisti e dei dilettanti. Li almeno sono tutti uguali.

Mia madre

8 ) A mia madre a Chicago spedii le cassette d’Enzo, mi rispose che apprezza più le mie non perché ero suo figlio, ma in quanto le canzoni di Del Re le procuravano mal di testa a causa dell’accompagnamento fatto dalla sola sedia.

Aggressione musicale

9) Il sindacalista democristiano Giacomino Violante si trovò senza volerlo in un concerto di Enzo. Il cantastorie vedendolo lo aggredì col suo repertorio antidemocristiano. Finito il recital, il sindacalista si avvicinò rimproverandolo… Io non ero presente, ma conoscendoli (posso anche sbagliarmi) penso che il sindacalista è più di sinistra del cantante.

Senza quadratura

10) Alcuni ascoltatori di musica mi dissero che Enzo musicalmente è squadrato. Non ci credevo. E controllai ascoltando il suo CD “Maul”, ho dovuto dare ragione a questi amici. Ma può succedere quanto si canta senza strumento armonico.

Lavorare con lentezza

11) Ma che consiglio è? L’operario ha libertà di scelta. Ma se ha a carico moglie, figli, suocera ecc. ed ha bisogno di lavorare ma per mantenere la famiglia. Caro Enzo quale lentezza! Deve lavorare con sveltezza e produrre molto per guadagnare e questo non lo capiamo. Non lo capisce chi non si è mai sposato come te, come me.